30.11.2012 - DOCUMENTO DEL CDR DE "L'UNIONE SARDA"

 

Questa non è una lettera al direttore ma un documento sindacale che non andrebbe confuso, come da giorni invece avviene, con gli interventi esterni al giornale.

Cari lettori, quattro colleghi da oggi sono disoccupati. Scaduto il contratto a tempo determinato, Azienda e Direzione hanno ritenuto non più necessario il loro contributo. Esattamente come accaduto il mese scorso a un altro redattore e ad altri in precedenza. A ridurre ulteriormente l’organico è anche il ritorno a Videolina, sempre da oggi, di quattro colleghi da tempo distaccati al Giornale. La riduzione del numero dei giornalisti si rifletterà inesorabilmente sulla qualità del prodotto. Rischio negato dalla Direzione che sempre e comunque ha come esigenza prioritaria quella di avallare acriticamente le scelte aziendali. La contrazione dell’organico fa già sentire i suoi effetti negativi con la riduzione delle pagine e il trasferimento di un collega da Cagliari a Oristano, senza il rispetto delle procedure indicate due anni fa dall’editore per casi simili. La coperta diventa troppo e corta e non basta più. L’Azienda motiva questi tagli con l’esigenza di ridurre i costi per tenere i conti in ordine. Condividiamo l’obiettivo, abbiamo molte perplessità sul metodo. La crisi si avverte dal 2008. Nonostante questo però abbiamo investito decine di milioni di euro nell’acquisto di immobili. A Olbia, ad esempio, è stata comprata una nuova sede che ora risulta sovradimensionata. Non pretendiamo di insegnare a nessuno il proprio mestiere. Molto umilmente, però, ci schieriamo con quella corrente di pensiero che vede la crisi come un’opportunità per consolidare le aziende, migliorare il prodotto e l’efficienza così da essere pronti a competere quando arriverà la ripresa. Ovviamente, nulla è scontato perché l’Editoria del futuro resta per molti aspetti un punto interrogativo. In ogni caso ci turba non poco l’assenza di un progetto multimediale (stampa, tivù, radio, web) a medio e lungo termine. Si procede invece a vista e senza una strategia condivisa con la Redazione. L’Azienda chiede e la Direzione risponde, in perfetta sintonia. Finora con risultati a dir poco sconcertanti e, per amore e fedeltà a L’Unione Sarda Spa, rinunciamo a scendere nei dettagli di un continuo fare e disfare. Tutto ciò sta comunque fortemente incrinando il rapporto di fiducia tra la direzione (direttore e condirettore) e la Redazione. Siamo pronti a farci carico di tutte le difficoltà del momento ma senza compromettere il futuro. Vogliamo scongiurare scelte “terapeutiche” che riteniamo letali per il malato.

Cagliari 30 novembre 2012

Il Comitato di Redazione
dell’Unione Sarda