26.07.2013 - UN PIANO SBAGLIATO E DANNOSO PER LA NOSTRA ISOLA - Solidarietà dell’Associazione della Stampa sarda ai giornalisti de La Nuova Sardegna

L’Associazione della Stampa sarda manifesta piena solidarietà ai giornalisti de La Nuova Sardegna, costretti a due giorni di sciopero per difendere l’autonomia amministrativa dell’Editoriale La Nuova Sardegna Spa, che l’editore vorrebbe trasferire da Sassari e Roma incorporandola nel gruppo di controllo Finegil-L’Espresso e retrocedendola a semplice “divisione stampa” dello stesso gruppo. Il tutto senza un corretto confronto con la redazione.
I giornalisti sardi sono consapevoli dei rischi che può comportare la perdita di autonomia finanziaria per un’azienda editoriale che finora ha prodotto solo utili, ma sono anche preoccupati per le conseguenze che questa decisione potrebbe comportare per l’autonomia complessiva di una testata che ha 120 anni di storia e che rappresenta un punto fermo per il pluralismo dell’informazione in Sardegna.
L’Associazione della Stampa sarda fa suo l’appello che i giornalisti de “La Nuova” alla Politica, alle forze sociali e ai lettori per la nascita di un fronte comune per evitare quello che in un documento del Cdr (che il sindacato regionale dei giornalisti condivide in pieno) è definito “un atto violento contro la Sardegna”.
La lunga e importante storia de La Nuova Sardegna è fatta di successi editoriali ma anche di momenti difficili, a cominciare dalla persecuzione da parte del regime fascista. E, in tempi più recenti, è stato lo stesso Consiglio regionale a pretendere garanzie sull’autonomia della testata. Perché il quotidiano è un patrimonio che appartiene ai sardi e non può essere consentito che siano poste in discussione l’autonomia della gestione e tantomeno quella professionale dei giornalisti che garantiscono un’informazione indispensabile alla vita civile della nostra Isola.
L’Associazione della Stampa sarda è pronta a mettere in campo tutte le azioni che si dovessero rendere necessarie per evitare la messa in atto di un piano sbagliato e dannoso per l’intera Sardegna.